Suor Amalia
da Ruvo
La Storia
della discepola del Volto Santo
Il 25 maggio 1934 nasce Amalia, da Cleto di Rella e Maria Marinelli viene battezzata lo stesso giorno nella chiesa di santa Lucia a Ruvo. Dopo non si ha notizia di altri figli. Amalia è la quarta di tre sorelle: Maria la primogenita, Benedetta e Santina Nell’ottobre 1940, Amalia frequenta la prima elementare.
Nel 1941 frequenta la seconda elementare con l’insegnante Di Terlizzi Leone Maria Filomena, nella scuola Bovio di Ruvo. È alunna discreta. La sua salute è ottima. La condizione familiare è povera
Nel maggio 1943 fa la sua prima comunione e in giugno la cresima. Prende la licenza di terza elementare. A Ruvo giungono gli inglesi, dopo la fuga delle forze naziste. Il fronte della resistenza si sposta oltre l’Ofanto. Nel 1944 abbandona la scuola con l’intento, almeno da parte dei genitori, di farla riprendere da privatista. È probabile che questo sia l’anno in cui le nasca l’ispirazione di consacrarsi a Dio. Iniziano le prime malattie, non gravi. In novembre si sposa Benedetta con Michele Lobascio.
Nel 1945 Amalia tenta di prendere la licenza di quinta elementare, ma si ammala di tifo. Il 2 novembre nasce Maria Lobascio figlia di Benedetta, nipote che le sarà molto vicina.
Nel 1947 il 5 settembre nasce Giuseppina secondogenita di Benedetta. Nel 1949 Maria sposa Giuseppe Rossini. Non avrà figli. Nel 1951 iniziano le malattie che la caratterizzeranno per diversi decenni. Dal 17 giugno al 21 è ricoverata in ospedale a Ruvo per un’operazione di tonsillectomia. Il 23 aprile ha i primi sintomi di un’appendicite, deve rinviare la decisione di diventare suora, infatti resta in ospedale dal 4 ottobre al 3 novembre.
Nel 1952 dal 18 giugno al 7 ottobre resta in ospedale per complicazioni dell’operazione di appendicectomia. Nel 1953 dal 29 ottobre al 4 novembre è ricoverata in ospedale per un ascesso al gluteo destro, a causa di un ago mentre s’inietta una medicina.
Dal 1954 lavora per quel che le permette la salute, nella farmacia in piazza Margherita di Elicio Maria, che diventerà amica intima. Dal 7 al 20 dicembre è ricoverata per un ago ritenuto nel ginocchio destro.
Nel 1956 la dottoressa Elicio Maria, sposa il dottor Tota e la farmacia, dove lavora, cambia nome. Nel 1957 dal 9 al 22 giugno è in ospedale per frammenti d’ago della coscia destra. La cugina Rita Tedone diventa suora Brignolina del Monte Calvario e svolge il suo servizio presso l’ospedale san Martino di Genova.
Nel 1958 dal 26 agosto all’8 settembre è ricoverata per un frammento d’ago nella mano sinistra. Il 18 settembre torna in ospedale fino al 3 novembre per un ascesso al gluteo destro. Nel 1959 Santina sposa Giuseppe Cantore.
Nel 1960 a Santina nasce Antonia, detta Tonina. Nel 1963 dal 7 al 19 maggio è in ospedale per un problema gastrico. Dal 25 al 27 luglio per un frammento d’ago nella mano sinistra. Dal 2 al 3 novembre per una gastroenterite. Nel 1964 a Santina nasce Aurelio, detto Elio.
Nel 1966 il 20 agosto si sposa Maria figlia di Benedetta e Michele Lobascio, risiede a Genova, dove lavora il marito.
Nel 1968 Amalia è ricoverata in fin di vita all’ospedale di Genova. La notte del 23 settembre ha la visione di un frate sconosciuto che le fa delle predizioni. Al mattino scopre che padre Pio da Pietrelcina, spirato nella stessa notte a San Giovanni Rotondo, le è giunto in visione quella notte.
Dimessa dall’ospedale in condizioni disperate, viene trasportata a Ruvo in coma con una bombola di ossigeno dal cognato Michele Lobascio, dopo una giornata di viaggio. Nel 1969 dal 30 aprile al 2 maggio è ricoverata nell’ospedale di Ruvo per insufficienza cardiorespiratoria
Nonostante questo, la terza domenica di maggio, si reca con il cognato a Manoppello alla chiesa del Volto Santo, presunto velo della resurrezione di Cristo. Le sue condizioni di salute sono pessime, ma passa ugualmente la notte in veglia dinanzi al Volto di Gesù. Rimane estasiata dal Velo miracoloso.
Nel 1970, Amalia ritorna, sempre con gli stessi problemi di salute, nella terza domenica di maggio a Manoppello. Incontra padre Domenico da Cese, che diventerà la sua guida spirituale. In quel giorno scompaiono tutti i mali che le sono stati diagnosticati.
Dal 1972 comincia il lungo tormento del noviziato e della vestizione. Padre Domenico le indicherà di volta in volta come dovrà vestirsi. Genera stupore e dileggio nel paese, è ritenuta folle. Iniziano i dolori delle stigmate invisibili alle mani.
In questo periodo iniziano i primi contatti con Elisa Prudente di Andria, la cui famiglia è legata da vecchia amicizia al padre di Manoppello.
1974
Il 30 gennaio ottiene il ministero speciale dell’Eucarestia. Il 30 ottobre muore Cleto Di Rella. Il 3 novembre viene a Ruvo padre Domenico.
In un viaggio a Roma, padre Domenico consacra l’immagine del Volto Santo, che doveva essere posta nella chiesa del Purgatorio e invece attualmente è rimasta nella casa di Amalia a Ruvo.
1976
Il giorno 11 febbraio prende la vestizione e i voti nella chiesa di Manoppello, consacrandosi alla Madonna del Carmelo.
1977
È inserita in una edicola l’immagine del Volto Santo sul muro di cinta della villa Caldarola.
1978
Il 23 luglio muore Maria Marinelli. In settembre padre Domenico si reca a Torino per l’esposizione della Sacra Sindone, il 17 muore investito da un’auto. È tumulato a Cese nella tomba di famiglia. Si scopre che il frate aveva le stigmate al costato.
1979
Il 1 marzo muore Benedetta. Amalia lascia la farmacia Tota. Riceve la prima stigmata visibile alla mano sinistra.
Mentre accudisce un’ammalata all’ospedale di Andria, incontra Ippolita Leonetti alla quale sarà legata da intensa amicizia umana e spirituale.
1980
Da aprile a maggio assiste don Vincenzo Amenduni all’ospedale “Gemelli ” di Roma. Qui, Amalia riceve sul polpastrello dell’indice della mano sinistra l’immagine del Volto del Signore.
Nello stesso periodo, dopo molti contrasti, viene posta l’immagine del Volto Santo di Manoppello, nella chiesa del Purgatorio di Ruvo. Cominciano a frequentare la sua casa alcuni andriesi. Il 13 novembre avviene la prima riunione della associazione del “Volto Santo” che viene istituzionalizzata.
1981
Il 12 febbraio pronuncia, sotto Monsignor Garzia, i voti perpetui nella chiesa del Purgatorio. Cominciano gli annuali pellegrinaggi a Lourdes e a Fatima.
E’ forse in uno di questi viaggi che a Lourdes riceve sulla mano sinistra un’altra stigmata a forma di emme da Maria Santissima.
Nello stesso periodo viene restaurata la Cattedrale di Ruvo, e il vicario del vescovo don Pasquale De Venuto s’insedia temporaneamente nella chiesa del Purgatorio. Don Vincenzo Amenduni lascia la reggenza per motivi di salute.
La notte tra il 25 e il 26 luglio, Amalia riceve la stigmata sulla mano destra nella sua stanza. Nel pomeriggio del 26 giunge nella sua casa Maria Matera, inviata da un frate che le va in sogno, poi scoprirà che è padre Domenico da Cese.
È la prima Discepola del Volto Santo e ha l’ordine dal frate di custodirla.
Monsignor Garzia lascia la diocesi in favore di Monsignor Isgrò. Dopo alcuni mesi la diocesi di Ruvo viene aggregata alla diocesi di Molfetta.
Ad Amalia viene impedito di portare la comunione agli ammalati, vessata dal nuovo rettore del Purgatorio, per voci infamanti sul suo conto. Nella diocesi di Molfetta Ruvo Giovinazzo e Terlizzi è nominato vescovo don Tonino Bello.
1982
In gennaio assiste don Vincenzo Amenduni al “Rizzoli” di Bologna per un intervento alla mandibola.
1983
Amalia incontra a Roma, sua santità Giovanni Paolo II. Il 10 maggio muore assistito da Amalia, don Vincenzo. Inizia la lunga assistenza a Don Pasquale De Venuto insieme alla consorella Maria.
1984
L’8 dicembre don Tonino Bello istituisce la comunità per tossicodipendenti C.A.S.A. sotto la guida di don Nino Prudente e con il fondamentale apporto di Amalia.
Dopo quasi un anno di assistenza, la notte del 27 aprile muore per infarto all’ospedale di Andria don Pasquale.
Amalia si sposta ad Andria per il suo nuovo apostolato, con il permesso di don Tonino, ed entra nella famiglia di Ippolita Leonetti, sua temporanea abitazione. Comincia in questa città a costituirsi il primo nucleo della Comunità del Volto Santo.
1986
8 dicembre voti annuali delle consorelle Maria Matera, Grazia Di Bari e Rosa Prudente.
Il 13 maggio avviene l’atto di costituzione delle “Discepole del Volto Santo”, sotto la guida di don Tonino Bello, approvata dal Santo Padre Giovanni Paolo II.
1987
Il 4 gennaio si apre una nuova stigmata al tallone destro, probabilmente nella casa di Vito Matera. Dal 8 al 22 febbraio ricovero in ospedale al san Martino di Genova per la ferita al tallone.
Il 23 è all’ospedale di Parma dove sono eseguiti ulteriori esami. Per il peggioramento della ferita.
Il 26 febbraio è ricoverata all’ospedale di Andria.
Il 2 marzo la ferita inizia a rimarginare e il 12 viene dimessa. La C.A.S.A. di don Tonino Bello viene spostata su un bellissimo poggio, residenza estiva degli Jatta, dopo che il vescovo ha venduto tutti i suoi beni.
Suor Amalia il 1 giugno posa la prima pietra per l’oratorio originario, in via Canosa ad Andria, della comunità che si è costituita, circa venti persone. Dopo quaranta giorni di lavoro volontario, è inaugurato nella prima decade di luglio da Monsignor Tridente vicario della diocesi di Ruvo.
1988
Il 6 novembre Amalia si stabilisce nella casa di Vito Matera ad Andria. A marzo incontra Mario Braga nella chiesa di Sant’Angelo durante la messa delle sette e mezza, alla sua morte ne prederà il posto di direttore spirituale. Il 16 luglio insieme con alcuni fedeli della comunità di Andria e dell’associazione di Ruvo va in pellegrinaggio in Palestina. Nella prima decade di settembre durante gli esercizi spirituali della comunità, Amalia riceve la stigmata al costato che terrà segreta. Alcune donne che lavano la sua biancheria intima, scopriranno tracce di sangue sia per i segni del costato che per quelli della flagellazione.
1989
Il 23 novembre viene rinnovato e approvato il nuovo regolamento dell’associazione del “Volto Santo” alla presenza del vicario del vescovo della diocesi, e confermata da una lettera firmata da don Tonino Bello, l’8 dicembre festività dell’Immacolata Concezione della B.V. Maria.
1991
Il 17 maggio le consorelle Maria e Grazia pronunciano i voti perpetui dinanzi al vescovo don Tonino Bello. Mentre Rosa rinuncia ai voti.
1993
Muore a Molfetta don Tonino Bello per un tumore allo stomaco.
1998
Da maggio a giugno, esposizione della Sindone a Torino. Suor Amalia muore il 16 giugno, nell’ospedale di San Martino a Genova, all’una e quindici di notte.